All’interno di questo articolo vogliamo illustrare un nuovo modo di pensare le piscine o i laghi “ornamentali”, che grazie ad un approccio totalmente diverso da quanto fatto in passato rivoluzionano queste tipologie di invasi rendendoli “Bio”, integrabili in paesaggi anche di pregio in modo naturale e non impattante.
Sono davvero tanti i punti di forza di queste nuove strutture Green e allora andiamo ad analizzare nello specifico di cosa si tratta.
I biolaghi e le biopiscine sono degli invasi ornamentali e balneabili d’acqua dolce. Si tratta di bacini acquatici in cui, grazie alla Fitodepurazione, l’acqua viene depurata naturalmente senza la necessità di introdurre prodotti chimici, come ad esempio il cloro, per combattere sostanze e agenti patogeni. Il bacino è costituito da una parte balneabile e da una o più parti dedicate alla fitodepurazione, che avviene tramite il passaggio dell’acqua attraverso le piante acquatiche, il pietrisco e la ghiaia.
In sostanza è possibile realizzare un invaso che, come le normali piscine, può essere utilizzato per la balneazione, ma al contempo è perfettamente integrabile in qualsiasi ambiente naturale, quindi realizzabile in qualunque zona in quanto non crea nessun impatto ambientale paesaggistico né tantomeno inquinamento per immissione di prodotti chimici.
Forma e dimensioni
I biolaghi e le biopiscine possono adattarsi a qualsiasi ambiente ed essere inseriti armonicamente in molteplici contesti ambientali. Le loro dimensioni possono essere molto diverse e quindi sono adattabili a piccoli giardini o a grandi impianti balneari destinati alla pubblica fruizione. Esempi di grossi impianti sono comparsi in Italia negli ultimi anni, ma in paesi del nord e centro Europa, come l’Austria, sono presenti ormai da più di trent’anni.
Non ci sono limiti, si possono costruire bacini balneabili così grandi da poter essere fruiti anche con piccole imbarcazioni.
Viceversa bacini di piccole dimensioni possono integrarsi nei giardini privati, con delle rese estetiche di elevato pregio, ma anche all’interno di piccole o medie strutture ricettive come agriturismo, alberghi, piccoli villaggi turistici.
Come avviene la depurazione dell’acqua
A differenza delle piscine tradizionali, i biolaghi e le biopiscine utilizzano quale sistema per la depurazione delle acque la fitodepurazione. In sintesi anziché immettere nel bacino il cloro o altre sostanze chimiche, l’abbattimento della carica batterica e l’ossigenazione dell’acqua viene effettuata dalle piante vive che vengono messe a dimora nel bacino.
Le piante acquatiche, scelte opportunamente in base a specifici parametri, sono in grado di filtrare le sostanze sospese che normalmente intorpidiscono l’acqua. La grande capacità che hanno di trattenere i metalli pesanti, di assorbire le sostanze nutritive presenti nell’acqua e i composti organici tossici, fa sì che assumano loro stesse il ruolo di depuratori delle acque.
Grazie così ad un ciclo logico continuo all’interno delle varie zone del biolago o della biopiscina, risultante da un’attenta progettazione della struttura è possibile ottenere con metodi del tutto naturali l’ossigenazione dell’acqua e la sua depurazione. Infine posizionando alcune piante sui bordi del laghetto, oltre a perimetrare gradevolmente l’invaso, con le loro radici si provvederà a consolidare le sponde del laghetto.
La disposizione delle piante acquatiche all’interno dell’invaso può seguire logiche diverse. Nei biolaghi, essendo questi concepiti a fini ornamentali, è preferibile armonizzare al meglio la disposizione delle piante con l’intero invaso. Diversamente nelle biopiscine, concepite per il relax ed attività di svago, si tende a separare nettamente le due zone per rendere la vasca di balneazione completamente libera da ostacoli. In ogni caso il flusso dell’acqua deve seguire la stessa logica in ambedue le tipologie di impianti.
Particolare attenzione va posta alla composizione del mix tra piante acquatiche, palustri e spondali. Ogni singola specie deve essere scelta oculatamente anche in funzione delle altre tipologie di piante da inserire.
Manutenzione e costi
La realizzazione di un biolago o di una biopiscina richiede un investimento che al massimo può allinearsi con i costi di realizzazione di una piscina tradizionale, ma può anche abbassarsi notevolmente in funzione del tipo di bacino da realizzare.
I fattori che fanno oscillare i costi sono diversi, una prima discriminante possono essere le sponde laterali e la profondità, oppure l’orografia naturale del terreno.
Un biolago molto profondo e con un salto di quota netto tra la sponda e il fondo, presuppone la realizzazione di pareti in cemento armato che chiaramente faranno lievitare i costi, lo stesso dicasi nel caso in cui il biolago venga realizzato in un sito con forti pendenze. Mentre un invaso realizzato in una zona pianeggiante, che declina dolcemente verso la parte centrale non molto profonda e che scende con leggera pendenza, non necessità di elementi di sostegno del terreno e quindi risulta molto meno costoso.
Altri fattori che incidono sul costo sono gli elementi di finitura e di arredo, così come gli impianti tecnologici. A questo proposito, essenziale risulta una pompa di sollevamento a basso consumo, ma possono essere richiesti elementi opzionali come il sistema di rabbocco automatico dell’acqua evaporata (la biopiscina al contrario delle piscine tradizionali, in inverno non deve essere svuotata né tantomeno coperta con teli, bisogna semplicemente aggiungere l’acqua che viene meno per effetto dell’evaporazione), robottini per la pulizia, sistemi di illuminazione, giochi acquatici come scivoli o altro. Chiaramente gli arredi e le finiture utilizzate possono incidere notevolmente sui costi.
La manutenzione richiesta per i biolaghi è veramente minima se raffrontata a quella per le piscine. Come già detto il biolago non va svuotato ma bensì semplicemente rabboccato della quantità di acqua dispersa per evaporazione. Non necessita di cloro e altre sostanze chimiche per l’annientamento di organismi patogeni (la fitodepurazione serve a questo). Gli unici interventi richiesti sono: lo sfalcio delle piante da effettuare a fine stagione e la pulizia periodica della vasca da foglie e altri elementi che provengono dall’alto.
Pregi delle biopiscine
Come precedentemente detto, l’aspetto naturalistico che questi impianti possono raggiungere, li rendono elementi qualificanti il paesaggio, abbattendo del tutto l’impatto paesaggistico che contrariamente può avere una piscina tradizionale. Questo aspetto li rende realizzabili in qualunque zona, anche soggetta a vincoli paesaggistici, e possono contribuire a qualificare aree degradate contribuendo ad aumentarne la biodiversità.
La loro valenza paesaggistica li rende ideali per la riqualificazione di giardini e parchi sia urbani che extraurbani.
La balneabilità è il vero punto di forza, in quanto possono assolvere anche meglio alle funzioni tipiche di una normale piscina, con il vantaggio che essendo prive di cloro e di sostanze chimiche di qualunque tipo, non provocano i tipici fastidi riscontrabili dopo un bagno in piscina tipo l’arrossamento degli occhi, la secchezza della pelle, l’odore di cloro e di conseguenza vengono scongiurate eventuali irritazioni cutanee dovute al contatto con cloro e sostanze chimiche.